MERCURY 1:48

Made in Italy - Scala 1:48
1953-1964
Aggiornato il 13 Febbraio 2020
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Avevo solo un anno quando la Mercury iniziò la produzione di macchinine nell'originale scala 1:48. E' nel 1953, infatti, che l'azienda torinese, già presente da vari anni sul mercato, iniziò a produrre la FIAT 1100/103, con il bagagliaio tondeggiante, a forma di baule. Che bella la 103, col sedile anteriore a panchina e il cambio al volante. Mi ricorda i tanti viaggi fatti in estate per andare in villeggiatura a casa di mia nonna, ad Isili, un paese al centro della Sardegna. Non era nostra la 103 (la prima macchina di casa mia, una Skoda Octavia grigia, arrivò nel 1963), ma approfittavamo della cortesia di un compaesano benestante che per motivi di lavoro scendeva a Cagliari con regolarità. Ufficialmente era una sei posti, ma noi bambini viaggiavamo in grembo a qualche adulto e la 103 ospitava così 8-9 persone per volta e tanto bagaglio sul tetto. Su strade strette e sconnesse, suonando ad ogni curva. All'arrivo ero felice di vedere mia nonna, ma con lo sguardo seguivo la nera 1100 che si allontanava brontolando. Bei tempi.

Molte altre macchine della mia infanzia sono state riprodotte dalla Mercury in questa scala. Alcuni zii avevano la Fiat 600 del primo tipo, una zia aveva la 1300 grigio scuro (che lusso!), amici di famiglia avevano la Lancia Appia prima serie (oltre ad una Topolino Belvedere col tetto apribile) e un vicino di casa l'Appia terza serie grigio chiaro. E ancora altri amici avevano il Maggiolino rosso, con i paraurti rinforzati all'americana, altri la 500 con le portiere non contro vento. Nel vicinato, poi, c'era sempre una Innocenti 950S blu notte, così bassa che anche io potevo vederne bene l'interno e la ricca strumentazione, e una Giulietta Sprint rossa, uno spettacolo, il cui proprietario non voleva neanche che noi ragazzini ci avvicinassimo per ammirarla. Chissà se ne avesse avuto tante quante se ne vedono qui sotto...

Molto belli questi modellini Mercury, decisamente più belli adesso, a mezzo secolo di distanza, che non all'origine. E soprattutto dipinti di vari colori, quasi che l'azienda avesse presagio del futuro collezionistico di quelli che di fatto erano solo e semplicemente dei giocattoli. Da notare, infatti, che con poche centinaia di lire (un paio di quotidiani) si poteva comprare una Cadillac nuova di zecca e con la scatoletta. Oggi lo stesso modello lo si acquista, quando lo si trova, con l'equivalente di 150-200 quotidiani. Una bella rivalutazione. Certo che fra colori della carrozzeria, dei sedili, del copricapote, degli stemmi posteriori (dorati o argentati) e dei pneumatici, le varianti sono tante e il povero (nel senso che il suo impegno è gravoso) collezionista diventa facilmente povero (nel senso che gli occorre un patrimonio per acquistarle tutte). Ma che bella soddisfazione vederle tutte insieme.

La semplice Fiat 600 Multipla, bicolore, in buono stato e con la scatoletta originale supera agevolmente i 100 euro, mentre in origine la si acquistava con circa 500 lire. Proprio questo modello, prodotto sempre in livrea bicolore, detiene il record delle varianti di colore. Nella foto grande, in cima a questa pagina, se ne vedono 31 esemplari, tutti differenti l'uno dall'altro. Gurdando la foto si potrebbe pensare a qualche doppione, ma così non é: alcune varianti hanno i sedili di diverso colore, altre non li hanno per niente. C'è da impazzire!
E i modelli di questa serie sono per lo più senza vetri, senza sospensioni, senza fari a diamantino, senza decal, senza interni... C'è solo la scocca in zamac (per di più con le sbavature mal rifinite) il fondino e le ruote. E' possibile che esistano, a parte gli smalti di colore diverso, molte altre varianti? La risposta è sì!

Per aiutare gli amici collezionisti a disporre in ordine cronologico le varie serie, ho riportato qui a fianco alcune indicazioni utili per la datazione e per il riconoscimento dei modelli, senza la pretesa di esaurire la trattazione, che rimane aperta al contributo di tutti. Nelle schede dei singoli modelli si potranno trovare elementi meno generici di catalogazione.

Grazie, amici, per aver visitato questa pagina.

Alberto Spano

CRITERI GENERALI
DI CATALOGAZIONE


I modelli di questa serie hanno caratteristiche abbastanza simili (a parte la scala, che spesso esula dalla dichiarata 1:48) e hanno subito, nel tempo, una evoluzione legata ai gusti, alla concorrenza e all'evoluzione tecnologica. In genere i modelli prodotti fino al 1956-57 sono privi di vetri e di arredamento interno. Non hanno sospensioni e gli assali delle ruote sono tenuti in posizione da due strette placche trasversali, una per l'assale anteriore e una per quello posteriore. Il fondino (senza organi meccanici in rilievo) è verniciato color argento e rivettato alla carrozzeria. Le placche trasversali possono essere verniciate oppure no. I paraurti sono fusi insieme al fondino o alla carrozzeria e alla calandra anteriore. I fari sono in metallo riportato, a chiodino. Le luci posteriori sono dipinte di rosso o arancio. La targa è dipinta come la carrozzeria. I pneumatici sono grigi o neri, ma in alcuni modelli si possono trovare quelli bianchi. Qui sotto, il fondino di una 1100/103 della prima serie, con le placche trasversali dipinte, e quello di una Giulietta Sprint con placche non dipinte.


Successivamente (dal 1957 in poi, a seconda dei modelli) sono stati introdotti i vetri e gli arredamenti interni. In alcuni casi solo gli arredamenti interni (600 Multipla) e in molti altri casi solo i vetri. Il fondino, della stessa tipologia di quello delle prime serie, è ora cromato anzichè verniciato. Vedi qui sotto il fondino cromato di una Studebaker Golden Hawk.

Dopo alcuni anni, 1959-60, la Mercury cercò di ridurre i costi rinunciando alla cromatura dei fondini, che diventarono nuovamente argentati, e adottando i fari stampati insieme alla carrozzeria e dipinti in argento. Alcuni modelli sono sono rimasti per un po' di tempo privi di sospensioni. Dal 1960-61, però, la concorrenza impose alla Mercury di installare sui modelli le sospensioni e questo fatto ha reso necessario lo studio di nuovi fondini per ospitarle. I nuovi fondini sono dapprima argentati e poi verniciati di nero opaco. Vedi, qui sotto, i fondini di una Flaminia (nero, senza sospensioni), e di due Giulietta TI, prima cromato e poi nero, con sospensioni e senza le placche.



Su alcuni modelli cominciano ad apparire anche gli organi meccanici in rilievo, come si vede qui sotto a proposito di una Fiat 1300 a fondo liscio, che precede la 1300 con gli organi meccanici in rilievo.


A differenza di quanto accaduto in altre marche, quali la Dinky Toys o la Politoys Plast, il colore dei pneumatici dice poco sullo sviluppo cronologico dei modelli. Molti modelli , infatti, sono stati prodotti sempre e solo con pneumatici neri, mentre altri sono stati prodotti per lo più con pneumatici grigi. Quando un modello ha avuto entrambi i tipi di pneumatico, in genere quelli grigi hanno preceduto quelli neri, ma... i pneumatici non sono rivettati e si possono sostituire facilmente.


CATALOGO MERCURY 1:48

Art. 1
Art. 2
Art. 3
Art. 4
Art. 5
FIAT Nuova 500
FIAT 1800 Berlina
Alfa Romeo Giulietta Sprint
Ford Continental
Lancia Appia III Serie

Art. 6
Art. 7
Art. 8
Art. 9
Art. 10
Autobianchi Bianchina
FIAT 1500 Spider
Lancia Flaminia
FIAT 1300/1500
Innocenti 950 S

Art. 11
Art. 13
Art. 14
Art. 15
Art. 16
A. Bianchina Panoramica
FIAT 1100/103
Lancia Appia I Serie
Volkswagen 1200
Alfa Romeo 1900 Super

Art. 17
Art. 18
Art. 19
Art. 20
Art. 27
Alfa Romeo Giulietta Berlina
FIAT 600 Berlina
FIAT 600 Multipla
Alfa Romeo Giulietta TI
Studebaker Golden Hawk

Art. 28
Art. 29
Art. 30
Art. 31
Art. 35
Cadillac Eldorado
Rolls Royce Silver Cloud
Bentley S
Lancia Flavia Berlina
FIAT 1300 Polizia