MERCURY 1:43

Made in Italy - Scala 1:43
1962-1969
Aggiornato il 15 settembre 2015
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L'azienda torinese Mercury iniziò a produrre giocattoli nell'immediato dopoguerra, ottenendo un discreto successo proprio nel settore delle macchinine. Nel decennio dal 1953 al 1962 la produzione dei modellini in scala 1:48 (cioè appena un po' più piccoli dei comuni Corgi, Dinky ecc.) ebbe un grandissimo successo e quei modellini sono ora molto ricercati dai collezionisti di tutto il mondo.

Nei primi anni sessanta le aziende del settore cominciarono a farsi una seria e sana concorrenza e cominciarono a sfornare modellini ricchi di aperture, completi di vetri, interni e sospensioni, con vernici metallizzate, fari anteriori tipo strass e sedili reclinabili. Alcuni avevano le ruote sterzanti, altri vantavano gadgets eccezionali, quali i fari che si illuminavano (ad es. i noti "Trans-o-lite" della Corgi Toys) o i tergicristallo funzionanti (Mercedes Benz 600 Pullman, sempre della Corgi Toys, che disponeva anche dei vetri discendenti).

Si sentì, quindi, la necessità di adeguare la produzione a quella dell'agguerritissima concorrenza e così, nel 1962, anche la Mercury fece un gran salto di qualità, adottando la più comune scala 1:43 e sfornando la Meravigliosa Fiat 2300 S Coupé Ghia, che, anche se priva del cagnolino acquattato sulla cappelliera sotto al lunotto, poteva tranquillamente stare al passo con un'altra splendida riproduzione di una vettura Ghia: la Chrisler 6.4 litri V8 della Corgi Toys (art. 241 del 1963). Il confronto tra i due modelli è riportato qui a destra.

Una volta sbloccata la situazione la Mercury produsse una serie di modelli a mio avviso splendidi, tra i quali mi piace ricordare soprattutto la Lancia Flavia Coupé Pininfarina, la Maserati 3500 GT, La Mercedes Benz 230 SL "Pagodina".

Ci fu, poi, la serie dei modeli FIAT, tra cui spicca la "famiglia" delle 850, prodotte in versione berlina, coupé, spider, Abarth ecc. Nella foto grande, in alto, la famiglia delle 850 risplende in tante colorazioni diverse, più o meno rare. Una vera gioia vederle tutte insieme, vien quasi voglia di sdraiarsi in mezzo a loro come faceva Paperon de Paperoni con le montagne di dollari sonanti ammucchiate nel suo deposito.

Già, la Mercury non ha certo lesinato con le colorazioni e ciò rende ancora più affascinante la caccia ai modellini. Penso, ad esempio, ad alcuni modelli Corgi che sono stati prodotti sempre e solo di uno o al massimo due colori diversi: la Chevrolet Corvair (quasi sempre celeste), la già citata Mercedes 600 (sempre rosso metallizzato), la R16 (sempre rosso scuro metallizzato), la Oldsmobile Super 88 (quasi sempre celeste e bianca) e così via... che noia. La Mercury, invece, ha cambiato spessissimo la tinta: basta pensare alle innumerevoli varianti della 600 multipla (foto qui sotto) o della Flavia Coupé (vedi foto grande, in basso). Ogni tanto salta fuori su eBay qualche variante che non abbiamo mai visto e scatta inesorabile la voglia di portarla in garage.

Certo, anche la Mercury, come tutte le altre marche, ha cercato di ridurre i costi riuscendo a riciclare modelli già noti per realizzare versioni speciali: basta pensare alla Pagodina, che dopo la versione aperta e la versione chiusa ha dato origine alla originale versione Safari. Oppure alla serie delle Ferrari 330 P prodotte in versione Silverstone, Monza, Nurburgring, Sebring ecc. ecc.. O, ancora, alla Maserati 3500 in versione competizione, che, a differenza delle altre appena nominate, non è stata considerata degna di una scatoletta tutta sua, ed è stata venduta con la scatoletta della versione GT stradale con sovrascritta a tampone, sull'aletta di chiusura, la parola "COMPETIZIONE". Le leggi del mercato sono sempre dure.

La stessa Fiat 2300 S Coupé Ghia ha determinato un ripensamento della fabbrica due anni dopo il suo esordio: è stata prodotta la versione semplificata, con i fari stampati (anzichè riportati) e con altre semplificazioni. La prima serie era troppo costosa, ma la versione semplificata ha oggi una quotazione più elevata di quella della serie originale: una piccola vendetta.

Superato il 1969 però, tutte le aziende hanno fatto registrare segni di crisi e molte si sono estinte o hanno iniziato a produrre serie più economiche. La Politoys ha prodotto la serie Export (orrenda se confrontata con la serie M), la Mebetoys ha prodotto le serie Europa (stesso pessimo giugizio), la Solido ha prodotto la serie 10 (improponibile vicino alla serie 100), la Corgi ha prodotto la serie Whizzwheels (che, a onor del vero, ha degli splendidi modelli, se si fa finta di non accorgersi di quelle squallide ruotine veloci).

E la Mercury? Ha prodotto la serie 300, cioè la "Special", nella quale si trovano modellini anche molto interessanti, ma di livello qualitativo inferiore rispetto a quello del periodo dal 1962 al 1969. Per questo, questa pagina web la dedico a ricordare i soli modelli prodotti in quegli anni. Ci sarà occasione, in futuro, di estendere la catalogazione ai modelli successivi.

  Alberto Spano

 


DUE GHIA
A CONFRONTO


MERCURY #23/1962
FIAT 2300 S COUPE' GHIA
contro
CORGI TOYS #241/1963
GHIA 6.4L CHRYSLER V8 ENGINE

I motori sono molto diversi, 2300 cc per la FIAT e ben 6400 cc per la Chrysler, ma le due vetture non nascondono certo la loro parentela stilistica: il lunotto posteriore diviso in tre sezioni le accomuna come un DNA.


I due modelli sono entrambi bellissimi: sono completamente apribili, dispongono di sospensioni, arredamento interno, vernice metallizzata ecc. ecc. La Corgi appare più solida e meglio rifinita, col solito fondino rivettato che ne impedisce lo smontaggio e con una verniciatura più spessa, di qualità elevata. Ma anche la Mercury non scherza: la vernice è più fragile, ma i paraurti sono in metallo cromato, robustissimo e inossidabile (sulla Corgi sono in plastica e la cromatura tende a sfogliarsi).

I sedili hanno gli schienali reclinabili, ma quelli Corgi sono di più pregevole fattura (gli schienali della FIAT si muovono appena per l'elasticità della plastica, mentre gli altri sono proprio snodati).
Entrambe hanno il rivestimento interno anche sulle portiere e il cruscotto arricchito da decal (2300) o rivestimento in carta adesiva (6.4L).


La Mercury ha in più la targa TO e i fari riportati, in plastica trasparente. Il bagagliaio ha il rivestimento in plastica sul fondo. La Corgi ha l'apertura facilitata del cofano motore: basta schiacciare le sospensioni anteriori e un pistoncino fuoriesce dal filtro dell'aria e solleva il cofano di qualche millimetro, giusto il tanto da poterlo sollevare agevolmente. Dispone di fari strass e sulla cappelliera, sotto al lunotto, c'è il cagnolino che attende il padrone. Brutto vizio quello di lasciare il cagnolino chiuso in macchina. E il cagnolino Corgi si vendica: è infatti responsabile della filatura del lunotto, difetto comunissimo in questo modello. Schiacciando inavvertitamente il lunotto la pressione si distribuisce in modo squilibrato e spacca la plastica proprio in corrispondenza del grazioso cuccioletto.



CATALOGO MERCURY in scala 1:43 prodotte dal 1962 al 1969


Art. 4
Art. 12
Art. 14
Art. 17
Art. 21
A.R. Giulia TI
Fiat 850 Spider
Fiat Abarth 595 SS
Fiat 500L
Ranger Ferves

Art. 22
Art. 23
Art. 24
Art. 25
Art. 26
FIAT 128
FIAT 2300 COUPE'
Maserati 3500 GT
Fiat 125 Berlina
FIAT 130 Berlina

Art. 27
Art. 28
Art. 29
Art. 30
Art. 32
Lancia Fulvia Coupé
Ferrari 330 P2
AR Canguro Bertone
Chaparral 2F
Lancia Flavia Coupé

Art. 33
Art. 34
Art. 36
Art. 37
Art. 38
Lancia Fulvia Berlina
Maserati 3500 GT C.
Mercedes 230SL
Mercedes 230SL HT
Fiat 850 Berlina

Art. 39
Art. 40
Art. 41
Art. 42
Art. 44
Ferrari 250 LeMans
Alfa R. Giulia GT
Fiat Abarth 1000
Fiat Abarth OT 1000
Fiat 850 Coupé

Art. 45
Art. 46
Art. 48
Art. 50
Art. 51
Ferrari Dino Sport
Fiat 124 Berlina
Ferrari Dino Pininf.
M.B. 230SL Safari
Lancia Fulvia Rally

Art. 53
Art. 57
Art. 58
Art. 59
Art. 60
Alfa Romeo 33 P.F.
Ferrari 330P Monza
Ferrari 330P Sebring
F. 330P Silverstone
F. 330P Nurburgring

Art. 61
Art. 63
Art. 64
Art. 65
Art. 68
Porsche Carrera 6
Fiat Dino Bertone
Alfa Romeo 33 Prot.
Ferrari 330 P4
Bertone Panther

Art. 69
Art. 70
     
     
Jack's Demon Drag.
Fiat Balilla C.d'O.
 
 

GIFT SET 1962-1969

Art. 84
Art. 85
Art. 86
Art. 92
Art. 95
G.S. Ferrari Corse
G.S. Fiat 850
GS Grandi Successi
G.S. Bisarca+rim
FIAT 682N Bisarca