FIAT ABARTH 1000 BIALBERO - Art. 41 del 1966
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Se si fosse chiamata "Twin Cam", anzichè "Bialbero", forse i progettisti della Mercury non avrebbero realizzato quel fondino. Già, confondere il doppio albero a camme con un doppio albero di trasmissione è un reato grave, soprattutto per un modello dotato di motore e trazione entrambe posteriori. Ma così è stato. Il modellino, comunque, non ne risente affatto e fa la sua bellissima figura nelle nostre vetrinette. I colori disponibili sono solo due: il rosso pastello e il grigio argento, con un grande scudetto Abarth sul cofano anteriore e i numeri di gara (il "182" oppure il "186") sulle portiere e sul cofano posteriore. La targa, molto realistica, è sempre "TO 831045". Fari argentati e luci posteriori dipinte. Non molto bella la scritta in risalto FIAT ABARTH 1000 posta sui fianchetti posteriori: il modello originale aveva le scritte dipinte o applicate con stickers,ma non in rilievo.



Il modello ha il cofano motore, ovviamente posteriore, apribile con riproduzione argentata del motore stesso. Le portiere sono apribili e consentono di accedere all'abitacolo, di colore nero con volante in plastica biancastra e chiodo metallico centrale, tipico della produzione Mercury, oppure in metallo argentato (seconda serie). I cerchi ruota sono del tipo in lega, argentati o cromati. Ci sono le sospensioni.


Si riconoscono almeno tre serie: le prime due hanno il fondino rivettato, con i rivetti posti in modo asimmetrico (quello posteriore è anche più piccolo). Altre caratteristiche tipiche sono la presa d'aria anteriore che all'interno è liscia e il volante in plastica biancastra. La produzione è del 1966-1967. Questi due tipi di fondino si differenziano tra loro per la sagomatura all'altezza delle ruote, come se nel modello rosso (vedi le due foto in alto) si volessero montare le ruote sterzanti. Non so, però, quale dei due tipi sia precedente.
La terza serie, dal 1967 in poi, ha il fondino fissato con due viti poste in modo simmetrico. Per fare spazio alla vite posteriore è stata ridotta la coppa dell'olio, ora molto più sottile, direi dimezzata, ed è stata fresata una parte della carrozzeria. Il foro del rivetto posteriore è stato eliminato. Inoltre sono state rinforzate con nervature in risalto le parti del fondino a contatto con le ruote (vedi foto sotto). Questa versione ha il volante in metallo argentato e il fondo della bocca anteriore del cofano è zigrinato, a simulazione del radiatore dell'olio (vedi foto più in basso).


Ringrazio il collezionista Giovanni Coccoli per le foto della versione avvitata e dei due musetti a confronto.