CHALMERS DETROIT U.S.A. 1909 - Art. 16 del 1964
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Il modello numero 16 riproduce una vettura poco diffusa in Italia. La Chalmers Detroit Roadster, del 1909. La Chalmers Detroit ebbe origine dall'acquisto da parte di Hugh Chalmers, nel 1908, della Thomas-Detroit, le cui origini risalgono al 1898. La fabbrica divenne così Chalmers-Detroit, diventata poi, pochi anni dopo, nel 1911, semplicemente Chalmers. Con la recessione seguita alla prima guerra la Chalmers fu acquistata dalla Maxwell dando origine alla Maxwell-Chalmers. Dopo un breve periodo di travaglio economico, la fabbrica fu rilevata dalla Chrysler (oggi Fiat). La piccola vetturetta riprodotta dalla Rio, con due posti al coperto (sotto al tendalino) e uno sotto le stelle, che vista dal vivo é di una bellezza straordinaria, era spinta da un grosso motore quadricilindrico lineare da 3.700 cmc, raffreddato ad acqua, con trasmissione cardanica, cambio a tre sole marce e trazione posteriore.

Il corpo vettura è in metallo (zamak); la cornice del parabrezza é in lamierino metallico. Tutti gli altri particolari, il fondino, i parafanghi, i predellini, i sedili, la capote, sono in plastica. I cerchi ruota sono in plastica, con dado centrale dorato e pneumatici in gomma.
Il cruscotto è in plastica color marrone, con elementi in rilievo. La targa é sempre "A22-50D". Acquistando il modello occorre fare attenzione alla sua completezza: é facile trovarlo con particolari mancanti, paraurti spezzato, cinghie tendicapote rotte ecc. Soprattutto sono fragili i pernetti di fissaggio della capote: questo difetto, presente in uno dei miei modelli, ha consentito di ribaltare la capote (senza troncare le cinghie di cuoio) e di scattare la foto panoramica del cruscotto e dei posti anteriori.

Il modelli RIO ritratti nelle immagini risalgono probabilmente ai primissimi anni settanta. Infatti hanno già la scatoletta più grande, con la vetrinetta interna, ma la scatoletta esterna in cartoncino é del primo tipo, come testimoniano le linee di strappo facilitato che consentivano di aprire una finestra sul lato lungo della scatoletta. Le viti che fissano il fondino hanno la testa a croce, e non a taglio, escludendo che i modelli possano essere stati prodotti negli anni sessanta. Presente, come sempre, il foglietto illustrativo delle caratteristiche del modello.