BIANCHI 24 CV LANDAULET (CHIUSA) 1909 - Art. 10 del 1963
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Edoardo Bianchi, geniale inventore e appassionato di meccanica, fondò nel 1885, a Milano, una fabbrica di velocipedi (la F.I.V. di Edoardo Bianchi, Fabbrica Italiana Velocipedi). A lui si deve la riduzione del diametro della ruota anteriore del velocipede con passaggio alla trazione posteriore, con trasmissione del moto a catena. E fu ancora lui che per primo applicò ai velocipedi i pneumatici in sostituzione delle ruote piene. In pratica le moderne biciclette discendono proprio dalla sua grande passione. Ovviamente la sua attività abbracciò molto presto anche il settore dei motoveicoli e delle autovetture, in genere di piccola cilindrata e non particolarmente lussuose. Diversi anni dopo la seconda guerra mondiale la Bianchi fu assorbita dalla FIAT (settore autovetture) e dalla Piaggio (settore motocicli). Il modello riprodotto dalla RIO risale al 1909 e presenta la carrozzeria di tipo "Landaulet", cioè dotata di mantice apribile solo nella parte terminale dell'abitacolo. Con il codice articolo 10 veniva prodotta la versione chiusa, di colore rosso, e con il codice articolo 11 la versione aperta, con il mantice ripiegato, inizialmente di colore verde, poi blu scuro. Il tetto e i parafanghi sono sempre neri.

Il modello è ben fatto, ma alcuni particolari lo rendono fragile. E' il caso del portapacchi sul tetto, caratterizzato dai due riccioli: è facile trovarlo danneggiato, o distorto, soprattutto per la difficoltà di contenere il modello nelle scatolette. Il modello, infatti, è molto alto e il portapacchi urta facilmente all'interno della scatoletta. A volte è proprio il materiale spugnoso di protezione che piega (fino alla rottura) il prezioso accessorio, e ciò capitava anche dopo l'introduzione delle scatolette in plastica trasparente. Anche i numerosi accessori in plastica dorata si staccano e si perdono facilmente.
Nell'acquistare il modello é bene verificare che siano presenti tutti gli accessori. Notare, nelle immagini, il pneumatico di scorta sul tetto: é decisamente abusivo, cioé non originale. L'ho lasciato perchè contribuisce a proteggere l'imperiale da ulteriori schiacciamenti (é già malconcio) e perchè in varie immagini, anche su internet, la vettura vera é ritratta con il pneumatico di scorta in quella posizione.
l corpo vettura é in zamak, ma il tetto, i parafanghi, il fondino ecc. sono in plastica. Le ruote, verniciate di marrone chiaro e dotate di coprimozzo cromato, sono in plastica, ma i pneumatici sono in gomma, con battistrada in rilievo.


Il modello raffigurato nelle immagini é della seconda serie, come di vede dalla vite di fissaggio del motore al fondino, dotata di testa a croce. La scatoletta, ben visibile nella foto grande, in alto, contiene la vetrinetta a doppio guscio, la spugnetta di protezione e il fogliettino che descrive il modello (non visibile nelle foto).