ISOTTA FRASCHINI 8A (SCOPERTA) 1926-1927 - Art. 9 del 1962
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Nelle immagini è possibile vedere la prima e la seconda versione di questo splendido, nono, modello della serie: la Isotta Fraschini 8A Coupé de Ville, carrozzato dalla Fratelli Sala di Milano negli anni 1926 e 1927. Con il termine "Coupé de Ville" si intendeva una carrozzeria con abitacolo posteriore chiuso e riccamente arredato per ospitare il proprietario dell'auto e con posto guida separato, all'aperto o protetto, al più, da un tendalino asportabile o retrattile. Il modello di codice articolo "9", di colore bordeaux con parafanghi e tetto neri si differenzia dal modello di codice "8", blu scuro e nero, solo per la mancanza del tendalino. La vettura originale disponeva del poderoso motore IF a otto cilindri in linea di 7370 cmc che rese famosa questa famiglia di vetture. La potenza superava i 120 CV e la velocità di punta raggiungeva i 160 Km/h. Si ricorda che questa vettura disponeva dei freni anteriori brevettati proprio dalla Isotta Fraschini. Vetture di questo tipo, paragonabili solo alle Rolls Royce e alle Hispano Suiza, erano riservate esclusivamente ad una ristretta cerchia di persone, certamente molto facoltose.

La prima serie, con scatoletta piccola, si riconosce dalla seconda serie, con scatoletta grande e vetrinetta in plexiglass, solo per piccoli particolari: colore dell'arredamento interno, serrature dei vani porta attrezzi affogati nei predellini e viti di fissaggio del fondino. Le ruote, comprese quelle di scorta, sono a raggi con gallettone centrale cromato. I pneumatici sono in gomma, con battistrada scolpito. La carrozzeria è in metallo, in zamak, mentre i parafanghi, il tetto, i predellini e gli accessori vari sono in plastica. I paraurti e la cornice del parabrezza sono in lamierino metallico.

La notevole bellezza di questo modello, maestoso ed elegante quanto l'auto vera, ha senz'altro contribuito al successo della RIO nel mondo. E' possibile aprire le portiere posteriori, che sono anche rivestite nella parte interna, per ammirare l'elegante abitacolo (vedi foto a fondo pagina).

Nelle foto qui sotto, a confronto il modello della prima e della seconda serie (quest'ultimo riconoscibile dal colore grigio chiaro degli interni). La seconda serie ha la scatoletta più grande che contiene la vetrinetta, in plexiglass, separabile in due parti. All'interno il modello è tenuto fermo da una striscia di materiale spugnoso. Analizzando attentamente il modello si vedono altre differenze, a parte, ovviamente, il colore degli interni. Ne descrivo alcune, ben visibili nelle foto: il tappo del radiatore e il tappo del serbatoio carburante della prima serie sono dipinti di nero. E, ancora, i contenitori degli attrezzi affogati nei predellini (a destra e a sinistra) hanno perso nella seconda serie le vistose serrature cromate. Infine, guardando il fondino del modello, si nota che le due viti di fissaggio del motore e del cambio hanno la testa a taglio nella prima serie e la testa a croce nella seconda. La targa, invece, è rimasta immutata: "20-5739". Da notare che il modello della seconda serie fotografato ha le maniglie delle porte posteriori dipinte in argento, come si vede nella foto a fondo pagina. Non sono sicuro dell'originalità di questo dettaglio anche se sembra fatto in fabbrica.