Dal 1963 tra le vetture utilizzate dalla Polizia per il servizio di pronto intervento vennero inserite le Alfa Romeo Giulia, che continuarono ad essere acquistate fino ai primissimi anni '70. Nel 1968 si ebbe l'istituzione del nuovo numero unico nazionale di pronto intervento, e il vecchio "777" della Questura di Milano venne sostituito dal nuovo "113".

La Mebetoys, nel 1967, mise in produzione la Giulia in versione "CARABINIERI" e in versione "SQUADRA MOBILE", derivandole con poca spesa dalla versione civile di codice "A-3". Le versioni Carabinieri erano di colore grigio-verde scuro, quelle della Polizia di colore grigio-verde più chiaro, quello che si chiama comunemente "verde Polizia".

Le vetture sono praticamente identiche, ma la versione Carabinieri ha l'adesivo trasparente sul parabrezza e sul lunotto, mentre quella della Polizia ha l'adesivo "SQUADRA MOBILE 777" sulle portiere anteriori. Ovviamente, dopo l'istituzione del numero nazionale "113", nel 1968, la Mebetoys pensò di adeguare l'adesivo che diventò "POLIZIA SQUADRA VOLANTE 113". Le vetture di pronto intervento della Polizia venivano per questo chiamate "Volanti" e solo in seguito "Pantere".

A dire il vero la versione "Gazzella dei Carabinieri" è più riuscita soprattutto perchè le Giulia "Gazzella" avevano l'antenna posta vicino al montante sinistro del parabrezza. Le "Volanti", invece, avevano l'antenna sul tetto, davanti al girofaro, ma tener conto di questo dettaglio avrebbe comportato una lievitazione dei costi. La targa, invece, era realizzata in carta adesiva e la si realizzò specifica per questo modello: nacque come "POLIZIA 10115", con "POLIZIA" scritto in rosso, e rimase immutata per tutta la produzione (comprese le Fiat 128 della serie Gran Toros).

Una curiosità (già segnalata anche per la "Gazzella") riguarda le scatolette marroni, quelle finestrate: il modello è raffigurato con l'antenna e con lo sportellino del carburante sul lato destro, mentre il modellino li presenta entrambi a sinistra. Osservo, ancora, che le ruotine del modello raffigurato nella scatoletta marrone sono del tipo piatto a 5 asole, introdotte al posto di quelle lisce bombate e cromate già con le scatolette bianche (si vedano le immagini dei due modelli con scatola bianca).

Il modellino è derivato dalla Giulia TI Civile (codice A-3) e per questo dispone di portiere apribili, complete della cornice del finestrino. L'arredamento interno è realizzato con un'unica fusione di plastica che comprende cruscotto, volante, sedili e pavimento e risulta, di conseguenza, monocolore. Ovviamente i sedili anteriori non hanno lo schienale reclinabile, proprio per il fatto che l'arredamento interno è monolitico.

All'esterno, la calandra è cromata, compresi i fari. Le luci posteriori, realizzate in risalto nella fusione, sono verniciate insieme alla carrozzeria e poi abbellite con una pennellata di smalto rosso. Con lo stesso smalto sono dipinti i due lampeggiatori anteriori, posti tra il paraurti e la calandra, e quelli laterali. Molto belli i paraurti, in metallo cromato, dotati di rostri. Sulla parte verticale del cofano posteriore, lato destro, si legge in rilievo la scritta "GIULIA TI". Tale scritta scomparirà nel tempo, in occasione di un rifacimento degli stampi, negli anni settanta.

Il fondino del modello è verniciato di nero e riporta in rilievo i principali organi meccanici. E' fissato con due viti con la testa a croce e alla sinistra della vite anteriore può esserci o no il codice articolo "A-3" della versione di partenza. Nella prima produzione non era riportato, ma poi è stato inserito e mantenuto. Presenti ovviamente le sospensioni. Le ruotine hanno pneumatici in gomma nera e cerchi di vario tipo a seconda della serie.

La descrizione del modello procede ora seguendo cronologicamente l'evolversi della scatoletta.