ALFA ROMEO GIULIA SPRINT G.T. - Art. 40 del 1965
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Negli anni sessanta i ragazzini come me erano molto realisti e sognavano per competenza: i più ricchi sognavano la Ferrari 330 GTS o la Maserati Mistral, quelli di famiglia meno ricca, ma comunque benestante, sognavano la Giulia Sprint GT o la Fulvia Coupé e quelli meno abbienti sognavano la FIAT 850 Coupé o Spider. Io appartenevo a quest'ultima categoria, ma sognavo abusivamente la Giulia Sprint G.T.. Mi faceva impazzire il rumore sordo e rassicurante del suo scarico. Ma non l'ho mai posseduta: è rimasta un sogno da abusivo.

Il modellino della Mercury è stato prodotto nel 1965 con il fondino in metallo e dal 1966 con il fondino in plastica nera. In entrambi i casi il fondino presenta gli organi meccanici in rilievo ed è fissato alla carrozzeria con due viti con la testa a taglio.

I colori della carrozzeria sono quasi tutti visibili nelle immagini. Gli interni sono rossi, marroni, giallini, avorio e, in alcuni casi, neri (nella produzione degli anni settanta). Il volante è quasi sempre bianco, con chiodo centrale, tipico Mercury. Nell'ultima produzione (si vedano, ad esempio, le due Conrero) il volante è cromato, di nuovo tipo, monolitico. Niente fari a diamantino, solo fari stampati e dipinti in argento. Niente targa.

Non sono molte le parti apribili: solo le due portiere, ma i sedili sono reclinabili e ci sono le sospensioni. Le ruote hanno i cerchi in plastica cromata, bruttini e deperibili. I paraurti, i fari e la calandra sono ricavati direttamente nello stampo e dipinti poi in argento: l'effetto è un po' miserino ed il modello appare un po' sotto tono rispetto ad altri modelli della stessa marca, quali la Flavia Coupé, la Pagodina, la 2300 S Coupé ecc. e, soprattutto rispetto a modelli della concorrenza. Basta pensare alla bella Giulia Sprint GT della Politoys, molto più rifinita, che, tra l'altro, costava 100 lire in meno. Direi che il modello si allinea a quelli classici di provenienza inglese, soprattutto Corgi Toys e Dinky Toys, composti da pochissimi pezzi, mentre gli altri modellini citati portavano la Mercury nel nuovo mondo delle macchinine prodotte in Italia.

Per rilanciare le sorti della macchinina (senza spenderci quasi nulla) la Mercury nel 1971 realizzò la versione GTA Conrero, la cosiddetta "Jolly Club". Il "nuovo" modello, realizzato solo nei colori rosso e arancio, si differenziava solo per le le decal corsaiole applicate, sempre uguali, come uguale era il numero di gara sulle portiere e sul cofano, il "94". Fu abbandonata la scatoletta in cartone e si passò alle scatolette in plastica "Autobox" della serie Rally, che si rompevano facilmente. Per questo le poche Conrero sopravvissute si trovano spesso senza scatola.

SCATOLETTE

- Standard: è la classica scatoletta rossa con l'immagine di una Sprint GT azzurra in velocità. Di lato, un piccolo foro consente di vedere il colore del modello presente all'interno della confezione.

- Autobox: E' la scatoletta in plastica a forma di garage, con porta basculante che si stacca facilmente e spesso si rompe. La base è in plastica colorata, con una striscia adesiva sul fianco contenente i dati per riconoscere il modello. Sulla cupola trasparente é quesi sempre applicato l'adesivo "RALLY". E' usata per la versione GTA Jolly Club Conrero.








 



COLORI POSSIBILI

Blu medio metallizzato
Grigio medio metallizzato
Grigio ghiaccio
Bianco latte
Arancione
Rosso scuro
Rosso vivo





Interno rosso (modello blu) e interno marrone (modello rosso). L'interno rosso é il più diffuso, quello marrone lo é di meno perchè introdotto in un secondo momento. Interno nero, caratteristico dell'ultima produzione (volante cromato), e interno color avorio, su modelli delle prime produzioni (meno diffuso, però, dell'interno rosso).
Volante bianco con chiodo centrale, sul modello rosso, e volante in un unico pezzo cromato, sul modello arancio. Lo stesso volante si trova anche sulle versioni Conrero. Le due diverse tonalità di rosso. Il rosso scuro, il classico rosso corsa Alfa Romeo, è stato utilizzato fin dall'inizio. Il rosso vivo sulle ultime produzioni (con interno nero).
Il frontale è stampato insieme alla carrozzeria: fari, lampeggiatori, calandra e paraurti sono dipinti in argento. Aspetto un po' dimesso, ma certamente dignitoso. Il fondino, inizialmente in metallo verniciato, è stato poi realizzato in plastica nera, come questo in figura. E' fissato alla carrozzeria con due viti con la testa a taglio.

LA VERSIONE "JOLLY CLUB CONRERO"
I due modelli sono identici, colori a parte. L'aspetto generale, grazie ai kit di decal applicate in fabbrica, é un po' più ricco di quello normale. Ruotine standard. Le Giulia GT Conrero hanno tutte il volante cromato. Notare l'interno nero del modello rosso, non utilizzato nelle versioni standard degli anni sessanta. Ruotine in gomma.
I due modelli ancora fissati (con un bulloncino) alla base dei rispettivi Autobox. Le GT Conrero hanno il numero di gara "94" e le decal come in foto. Fondino in metallo. I due "Autobox", con porta basculante e rampa di accesso. La qualità é molto bassa e si rompevano con facilità. Difficile trovarli con buona trasparenza e senza spaccature.