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BRIXIA ZÜST mod. 10 HP 1908

Art. M9 - 1967
DESCRIZIONE DEL MODELLO...





PARTICOLARI...

Modello poco attraente, ma sufficientemente robusto e proprio per questo abbastanza facile da trovare in perfette condizioni e con la sua scatoletta in condizioni molto buone. A volte perde la caratteristica tromba a forma di corno postale con peretta, facilmente riattaccabile.

L'insieme degli accessori dorati impreziosisce il modello, ma quelle ruote bianche, mutuate dai primi modelli della seri Museo, fa cadere ogni entusiasmo. Di conseguenza, é facile da trovare e difficile da vendere. Eppure la versione originale, custodita al Museo, ha i cerchi bianchi, il basamento bianco e le balestre bianche. I pneumatici sono lisci e sottili, in plastica, diversi da quelli cui la Dugu ci ha abituati con la serie più nobile.

Stesso discorso per il fondino, quasi del tutto liscio e ricavato con fusione separata. Lo movimentano solo le viti di assemblaggio e le scritte in rilievo, e l'unica traccia di organi meccanici riprodotti in scala e riportati é il gruppo differenziale-albero motore, in plastica nera. Ma l'albero motore sbuca dalla carrozzeria e non c'é traccia del motore e del cambio.

Corpo vettura, fondino e parafanghi in metallo pressofuso (zamak). Sedili e radiatore, in plastica nera. Ruote con cerchi in plastica e pneumatici in plastica nera, liscia.
Osserviamo che le ruote posteriori hanno 10 raggi come quelle anteriori, ma la versione originale ne ha 12.







... E DELL'AUTO VERA I COLORI

Chiedendo in giro, qua e là, tra collezionisti, di che nazionalità fosse la BRIXIA ZÜST riprodotta in scala dalla Dugu, molti hanno risposto tedesca, svizzera, austriaca ecc. Invece il fondatore della marca, Roberto Züst, era italiano e la sua fabbrica di auto aprì i battenti nel 1906 a Brescia. Rimase in attività fino al 1912, poi fu accorpata dalla casa madre Züst che produceva motori, omnibus e veicoli in genere. Nel 1917 venne rilevata dalla Officine Meccaniche e infine, nel 1928, divenne OM.

La 10 HP fu il modello più riuscito, apprezzato per la qualità costruttiva e l'affidabilità. Il modello originale da cui la Dugu derivò il suo modellino é custodito al Museo Carlo Biscaretti di Ruffia di Torino (oggi Museo Giovanni Agnelli).

Il modello rispetta i colori della vettura custodita al museo, che ha il basamento bianco, le balestre bianche, ruote bianche in legno, la carrozzeria rosso lacca e parafanghi neri. Ad essere pignoli, le due leve di comando dei freni dovrebbero essere nere, ma la Dugu, visto che c'era, cromò anche quelle.

Specifiche tecniche
Motore: 3 cil. verticali, monoblocco
Cilindrata: 1.495 cmc
Potenza: 10 CV a 1.000 giri/min
Accensione: magnete
Frizione: a dischi multipli metallici
Cambio: 3 velocità + retromarcia
Trasmissione: cardanica
Velocità massima: 55-60 km/h
Peso: 700 kg
Ruote con cerchi in legno a 10 raggi sulle ruote anteriori e a 12raggi su quelle posteriori.

Il modello é stato prodotto in un unico abbinamento di colore: il rosso lacca con parafanghi e predellino neri. Il basamento e le balestre sono bianchi, la fanaleria lo stelo del volante, le cornici del radiatore e del cofano motore, la tromba, i fari ecc sono cromati dorati. Sedili e volante neri. Ruote bianche.

Scatoletta tipica della serie "Museo", del tipo che gli inglesi definiscono "closed box", cioé senza finestra.
D'altra parte, la finestra serviva principalmente per vedere di che colore era il modellino, ma le Brixia Zust Dugu erano tutte uguali.