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LANCIA LAMBDA TIPO 67 HARDTOP 1925

Art. 2 - 1962
DESCRIZIONE DEL MODELLO...









PARTICOLARI...

Con il primo modello la DUGU impressionò favorevolmente il mercato, lasciando ben capire che la nuova ditta non aveva alcun interesse a produrre giocattoli, bensì oggetti per appassionati e collezionisti. Con questo nuovo modello lasciò tutti a bocca aperta. Impossibile fare di meglio in una scala così piccola. Lavoro da esperti modellisti. A distanza di tanti anni rimane ancora un capolavoro.

Corpo vettura in metallo pressofuso (zamak), basamento e parafanghi in un unico pezzo di plastica nera, hardtop in plastica nera. Organi meccanici in plastica, accessori vari in plastica (targa, radiatore fari...) o in metallo cromato (maniglie porte e maniglie apricofano). Arredamento interno in plastica nera. Ruote con cerchi a raggi, in plastica nera, e con gallettoni in plastica cromata. Pneumatici in gomma scolpita con grande realismo.

Svitando le due viti presenti sul fondino (sempre con testa a taglio) il modello si apre in due (attenzione a non spaccare il radiatore che é incollato alla base, ma é spesso incollato anche alla carrozzeria per evitare che possa muoversi). Insieme alla carrozzeria viene via l'arredamento interno, incastrato, e l'hardtop, incollato tenacemente. Molto costosa la soluzione adottata per i vetri: ben otto piccoli vetri singoli, incastrati superiormente e fissati con un punto di colla alla base. A volte, prendendo il modello capita di spingere con le dita sui vetri laterali determinandone il distacco e costringendo ad aprire il modello per riposizionarli correttamente. Le maniglie esterne, in metallo, sono fissate in modo perfetto alla struttura dell'hardtop e in genere non si staccano. Stesso discorso per le maniglie del cofano.
All'interno non é presente la strumentazione, ma sono presenti due fori nel pavimento per fissare la lunga leva del freno a mano, molto inclinata, e la leva del cambio, più corta e verticale. Nella maggior parte dei modelli le due leve non sono state montate. Sono sempre presenti solo nella versione scoperta, ma ogni tanto si trovano anche dentro le versioni hardtop. Conviene sempre illuminare l'interno con una torcia per vedere se ci sono senza aprire il modello. All'esterno, posteriormente, un perno in ottone, fuoriesce dalla carrozzeria il tanto necessario per infilzarvi le due ruote (non perdete tempo a separarle tra loro perché non ci riuscite). Attenzione, infine, alla targa: il sottile dentino di plastica che la fissa al foro della carrozzeria si tronca facilmente.

Insieme alla base, invece, vengono via il radiatore, i bellissimi fari, il gruppo della tiranteria dello sterzo, il ponte posteriore, lo scappamento e l'albero motore con differenziale e semiassi... Questa parte, tutta in plastica, é la più fragile. Soprattutto la tiranteria dello sterzo: se si rompe qualcosa sono dolori. Praticamente impossibile ripararla prendendo i pezzi da un altro modello. Stesso discorso per il complesso sistema di braccetti che reggono i due splendidi fari.

Le ruote sono un altro punto dolente del modello. I cerchi in plastica diventano morbidi, si deformano, si fondono con i pneumatici e con la plastica delle balestre. Impossibile riuscire a cambiare un pneumatico senza rovinare il cerchio o rompere qualcosa. Con grande attenzione e un po' di fortuna é possibile sostituire una ruota intera, ma non sempre... il gallettone, infatti, può essere di due tipi diversi: smontabile o incollato. Quello smontabile, più grosso e con il gambo che entra nella ruota fissandola all'asse, si smonta facilmente. Quello incollato, invece, se si stacca non lo si riposiziona più se non incollandolo e rendendo fissa la ruota.









Il modello veniva venduto (a circa 2000 Lire) in scatoletta di cartoncino rivestita da una pellicola trasparente termosaldata, che crea due vetrinette circolari da cui é possibile vedere il colore del modello contenuto all'interno.
Successivamente la confezione é stata impreziosita (il modello lo meritava) e si é passati alla scatola in plastica (vetrinetta) composta da base (in genere grigia) e cupoletta squadrata in plastica trasparente. La vetrinetta veniva poi inserita in una scatoletta di cartone con finestra laterale molto ampia. La confezione era generica e il nome del modello appariva solo su una striscia adesiva, in carta, applicata alla parte trasparente e parzialmente visibile anche quando la scatoletta in plastica era inserita in quella in cartoncino.

La versione scoperta, torpedo, ha codice "5". Dispone di una splendida strumentazione e delle leve del cambio e del freno sul pavimento, in posizione centrale. Il fondino, però, é lo stesso del modello hardtop e continua a riportare in codice articolo 2 di questo modello.

I COLORI

Il modello é stato prodotto in vari colori: il rosso lacca, il verde scuro, il beige il giallo sabbia e il grigio chiaro. I parafanghi, l'arredamento interno e il tetto sono sempre di colore nero.








... E DELL'AUTO VERA

Vettura di lusso costruita dal 1922 fino al 1931. Il modello riprodotto dalla DUGU, dovrebbe essere un VI serie, prodotto dal 1925, perché 6 posti e, quindi, passo lungo. Quello, molto simile, custodito al Museo Giovanni Agnelli di Torino (al tempo Museo Carlo Biscaretti di Ruffia) é datato 1928.

Specifiche tecniche

Carrozzeria: hardtop a 6 posti
Motore: 4 cil. a V stretto
Cilindrata: 2.120 cmc
Potenza: 49 CV a 3.250 giri/min
Accensione: magnete alta tensione
Frizione: a dischi multipli, a secco
Cambio: 3 velocità + retromarcia
Trasmissione: cardanica
Freni: idraulici sulle 4 ruote
Peso: 1.220 kg
Velocità: 115 km/h

Caratteristica di questo modello fu la carrozzeria portante, molto bassa grazie alla realizzazione del tunnel centrale occupato dall'albero di trasmissione. L'albero poteva quindi stare a fianco dei sedili, e non sotto, consentendo di ridurre considerevolmente l'altezza da terra.